Attualmente l'U.O. di Ortopedia di Dolo ha una dotazione di 74 posti letto
e svolge un notevole lavoro ma insufficiente per la domanda dell'Ulss 13.
Purtroppo, il gigantismo della struttura, che condiziona pesantemente
l'Ospedale di Dolo, sta generando un numero crescente di fughe verso
altre Ulss.
La D.G., tenendo conto anche dell'evoluzione epidemiologica ed in
particolare degli eventi traumatologici dell'area del Miranese, ha predi-
sposto una ri-articolazione del servizio sui due Ospedali per acuti dell'Ulss:
all'Ospedale di Mirano 28 posti letto (come pre-esistenti) riducendo l'Unità
Operativa di Dolo a 54 posti letto, con un incremento netto di soli 8 p.l.
Ma il programma è stato bloccato dalla Regione per il conseguente aumento
di spesa che cade proprio nel periodo di fine anno nel quale usualmente si
tende a rinviare le spese all'anno successivo.
Non v'è alcun dubbio che il programma che comprende anche l'apertura
della nuova Unità Operativa di Riabilitazione e Recupero Funzionale di
Noale con 25 posti letto deve essere attuato quanto prima.
venerdì 26 ottobre 2007
giovedì 25 ottobre 2007
L'Ospedale di Mirano deve completare la riconversione edilizia
L'Ospedale di Mirano che, a breve inaugurerà il 2° monoblocco De Carlo destinato a Neurologia con Stroke Unit, Medicina e Oncologia, ha bisogno di avviare quanto prima la costruzione del 3° monoblocco De Carlo per ospitare ORL-ODT, Oculistica, Dermatologia, Geriatria, espansione medica, Ostetricia-Ginecologia e Pediatria in modo da completare definitivamente la riconversione edilizia iniziata nel 1995.
Urge il recepimento del delibera quadro per il programma di nuova edilizia ospedaliera dell'Ulss 13 già nelle mani dell'Assessore alla Sanità dr.ssa Francesca Martini.
Urge il recepimento del delibera quadro per il programma di nuova edilizia ospedaliera dell'Ulss 13 già nelle mani dell'Assessore alla Sanità dr.ssa Francesca Martini.
Il N.O.M.
Quale Sanità nel Veneziano ?
L'inaugurazione del Nuovo Ospedale di Mestre, preceduta da una martellante campagna di informazione giornalistica, solleva non pochi dubbi sul futuro delle altre strutture ospedaliere dell'area.
In realtà il N.O.M., ad avviso dello scrivente, al di là delle dichiarazioni roboanti del suo D.G., servirà il territorio mestrino e si dovrà far aiutare anche dalle altre strutture sanitarie di zona quali Villa Salus e Policlinico San Marco ed in qualche modo coordinare con le strutture di Noale per la Lungodegenza e Riabilitazione/Recupero Funzionale e con quelle di Mirano per la Ortopedia, Neurologia, Dermatologia.
Infatti i 680 posti letto del N.O.M. sono praticamente gli stessi del vecchio Umberto I come lo stesso è il suo organico medico e paramedico.
Le innovazioni organizzative del nuovo plesso richiederanno molto tempo prima di mostrare le maggiori potenzialità del nuovo modello ospedaliero.
Nel frattempo non può essere ridotta in alcun modo la potenzialità degli ospedali contermini
appena sufficienti a servire il proprio territorio.
L'inaugurazione del Nuovo Ospedale di Mestre, preceduta da una martellante campagna di informazione giornalistica, solleva non pochi dubbi sul futuro delle altre strutture ospedaliere dell'area.
In realtà il N.O.M., ad avviso dello scrivente, al di là delle dichiarazioni roboanti del suo D.G., servirà il territorio mestrino e si dovrà far aiutare anche dalle altre strutture sanitarie di zona quali Villa Salus e Policlinico San Marco ed in qualche modo coordinare con le strutture di Noale per la Lungodegenza e Riabilitazione/Recupero Funzionale e con quelle di Mirano per la Ortopedia, Neurologia, Dermatologia.
Infatti i 680 posti letto del N.O.M. sono praticamente gli stessi del vecchio Umberto I come lo stesso è il suo organico medico e paramedico.
Le innovazioni organizzative del nuovo plesso richiederanno molto tempo prima di mostrare le maggiori potenzialità del nuovo modello ospedaliero.
Nel frattempo non può essere ridotta in alcun modo la potenzialità degli ospedali contermini
appena sufficienti a servire il proprio territorio.
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